Imprenditore e collaboratori: come padre e figli. E tu, che padre sei?

Imprenditore e collaboratori, come padre e figli. E tu, che padre sei?

Ero indecisa se pubblicare o meno questo post oggi: il set dell’accaduto è il “mio” bar e io, ancora una volta, stavo bevendo un cappuccino. Il rischio è di apparire autocentrata (e che questa storia dei cappuccini diventi una saga da fare invidia a Beautiful per numero di puntate). Ma la realtà è che stavolta il cappuccino non c’entra nulla o, meglio, è solo l’elemento di rischio della storia, di certo per me e non solo.

Il titolare del “mio” bar infatti stamattina mi ha comunicato che il suo barista sarebbe andato via a fine mese per andare a fare “un lavoro più stabile e sicuro”. Testuali parole. Allorché io, smessi i panni della cliente (distrutta dalla notizia) non ho resistito e ho cominciato a fare il consulente #Hr Cosa è successo Vincenzo? Che motivazione ti ha dato Antonio per questa decisione? Risposta: vuole un lavoro sicuro. Lo capisci Deborah? Io l’ho cresciuto. Gli ho insegnato tutto. A fare i cafè e i cappuccini, come un figlio l’ho trattato.

Quando è arrivato non sapeva fare nulla e ora gestisce…il banco. Ma lui vuole andare a fare il portiere di uno stabile. Se ne va.”

E ha continuato a decantare le sue lodi di titolare “buon padre di famiglia”. Il povero Antonio insomma non era grato di avere avuto la possibilità di imparare l’arte del cappuccino e del cafè, e di essere trattato come un figlio (con rimprovero incorporato davanti ai clienti); voleva, osava, chiedere di più. Ma cosa di più? Forse un po’ di serenità? Forse un po’ di stabilità, riconoscenza e riconoscimenti?

Magari soltanto l’emozione di sentirsi dire “bravo” ogni tanto. O ancora, l’entusiasmo di sapere che “il nuovo bar che apriremo al posto di questo lo gestirai tu insieme a me dato che io sono stanco (e minaccio continuamente di chiudere l’attività)”. Può darsi che il malcapitato barista volesse solo una pacca sulla spalla e sentirsi dire: “senza di te il bar non sarebbe lo stesso.

I tuoi clienti ti apprezzano e anche io, sebbene non sappia dirtelo”. Insomma: anche il padre più severo talvolta può lasciarsi andare a qualche sdolcinatezza se serve a dare al figlio la #sicurezza per crescere sano e robusto e percorrere la propria strada con coraggio (fosse anche solo la strada che separa il bancone dai tavoli). È tutto un forse. Tranne una sola certezza: se ai nostri dipendenti trasmettiamo incertezza sul #futuro, insoddisfazione e malumori, bene che vada raccoglieremo una bella lettera di dimissioni.

D’altronde a chi piacerebbe stare in una casa col tetto che perde, il pavimento che scricchiola e l’aria pesante? Vincenzo è una brava persona e può migliorare la sua #gestione.

Quando pensiamo ai nostri collaboratori chiediamoci: perché mi seguono?
K Perché sono il capo
L Perché mi concedono di essere il capo
M Perché sono bravo
N Perché favorisco la loro #crescita
O Perché sono un esempio da seguire

Secondo Maxwell un #leadermotivante deve incarnare i 5 livelli di #leadership
Tu a quale livello ritieni di essere giunto?

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